La regola dei tre passi.

La regola dei tre passi.

Devo questa definizione a mio figlio, al quale ho chiesto di descrivere in poche parole in che modo l’ho aiutato nello studio.

Me lo ha spiegato in questo modo: “Con te c’era la regola dei tre passi: se riuscivo a farne bene due mi chiedevi di fare anche il terzo”. Mi è parsa una bella rappresentazione del mio pensiero: tendere sempre al potenziamento e al miglioramento.

D’altra parte la “regola dei tre passi” rappresenta per me anche la sintesi della teoria vygotskijana: il “terzo passo” è affrontato insieme al mediatore (genitore, insegnante, educatore): quello che coinvolge l’area di sviluppo prossimale.

Il ragazzo che apprende deve essere al centro del suo apprendimento e dovrebbe sviluppare un atteggiamento attivo. L’educatore agisce lasciandolo svolgere  in autonomia i compiti che padroneggia (cioè rientranti nella sua area di sviluppo effettiva), mentre offre assistenza nel caso di compiti non ancora alla sua portata ma eseguibili con la mediazione dell’adulto.  Questa modalità permette di aggiungere “il passo in più” che sviluppa gli apprendimenti.

Rientra nelle competenze dell’educatore individuare quali siano i compiti al di sopra dell’area di sviluppo attuale e all’interno dell’area di sviluppo prossimale del ragazzo, cercando di mantenere un livello di interesse ottimale.

 

 

Vygotskij – Area di sviluppo potenziale, prossimale ed effettiva. Adattamento tratto da D’Amore, B., & Pinilla, M. I. F. (2015). Matematica: come farla amare: Miti, illusioni, sogni e realtà. Giunti Scuola.

ZSE= Zona di Sviluppo Effettivo. E' l'area della competenza individuale già raggiunta;

ZS Pr= Zona di Sviluppo Prossimale. E' l'area dello sviluppo più vicina alla competenza individuale;

ZS Po= Zona di Sviluppo Potenziale. E' l'area della non conoscenza o della non
 competenza.

 

D’Amore, B., & Pinilla, M. I. F. (2015). Matematica: come farla amare: Miti, illusioni, sogni e realtà. Giunti Scuola.

 

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